Accogliere il nuovo paziente è importante tanto per chi varca la porta, quanto per il sottoscritto.
Il tutto, solitamente preceduto da attimi saturi di legittima diffidenza, la stessa che poi vedo sfumare all’incalzare della conversazione.
Le aspettative di chi si affida sono alte, le titubanze corpose, la curiosità è forte.
Nel porsi al cospetto della mia persona, si è soliti portare il fardello delle proprie esperienze, colme di fallimenti, ricordi legati a importanti sacrifici, sempre con la speranza di trovare una soluzione a ciò che ora dovrà esporre al solito, ennesimo, ingombrante Nutrizionista.
Comprendere le dinamiche emotive in certi casi è fondamentale, per non dire indispensabile.
Il fardello emozionale infarcito di sensi di colpa, è ciò che questa donna sta scaricando sulla mia scrivania.
Un sacco, pieno di rabbia, tristezza, rassegnazione e rivalsa, colmo di inconsapevole smarrimento.
Se voglio fare bene il mio lavoro è inevitabile che nell’ascoltarla, il mio riflettere cada sul suo trascorso emotivo, perché è palese che si trova qui dopo un lungo girovagare.
Come non immedesimarsi in tanti fallimenti, tentavi fatti e subiti, un numero di esperimenti seri, quanto surreali, per raggiungere un obiettivo che in realtà non esiste? L’obiettivo più ambito è questa maledetta perdita di peso, buttato lì con rabbia, a mo’ di sfida, come se gettarmelo addosso lo renda di per sé più a portata di mano.
Quando il racconto cade su questo particolare, solitamente, con la precisione di un matematico, esce uno srotolare fluido di numeri. Numeri e numeri sovente accompagnati da virgole e decimali.
I numeri sono il giudizio severo di un corpo che vale solo un numero: più grande oggi, più piccolo domani, ma solo un lurido numero che nella sua freddezza dovrebbe descrivere un mondo: il mondo chiuso in questa persona.
Quando si lascia un po' di corda al racconto, il numero assume una valenza più drammatica: il peso dell’infanzia, il peso dell’adolescenza, il peso della giovinezza e sovente il peso della maturità.
Numeri e solo numeri per raccontare sé stessa.
Ma più dei numeri sono i suoi occhi, il suo gesticolare che parlano per lei: raccontano la vita appesa ad un numero, privo di valore ma al quale ci si aggrappa con la speranza che qualcosa in esso abbia un senso.
Mi distacco per un secondo da questa mole di dati e inevitabilmente accenno tra me e me - Quanta forza, quanto coraggio, mettersi nuovamente in gioco. Questo vuol dire amarsi nonostante tutto. -
Come non essere alleati? Prima di essere un Nutrizionista sono un essere umano o forse sono soltanto un essere umano travestito da Nutrizionista.
Farsi carico delle sue aspettative è doveroso o semplicemente è giusto? Propendo decisamente per la seconda. Detto ciò tocca rimboccarsi le maniche, perché è ovvio che bisogna fare un grande lavoro.
Si, ma come?
Facile a dirsi, ma da dove iniziare?
È stata sempre gestita per il suo peso corporeo, giudicata con un numero, premiata per i suoi successi, rimproverata, quando non umiliata, per le sue debolezze.
Per il BMS, che negli anni ho ideato, questa signora non può essere un misero numero: come potremmo mai permetterci di trattarla ancora così?
Dentro questa donna c’è un mondo che va indagato, conosciuto, apprezzato e sicuramente rimodulato, ma per fare questo è essenziale mettere a nudo la sua essenza. Le ragioni profonde di un preciso agire nutrizionale (e non solo) sono da percorrere una visione davvero olistica dell’uomo.
Il Nutrizionista, che vuole imparare ad applicare il BMS, deve saper riconoscere con sistematicità i diversi sé della signora: deve riconoscere le dinamiche emotive e metaboliche per poi cucirle insieme in una proposta nutrizionale veramente unica.
L’agire nutrizionale è frutto di esperienze infantili, usi e costumi famigliari, cultura, amore del sé, sentimenti, passioni, esperienze di vita, genetica ed epigenetica, peculiarità fisiologiche. Elementi tutti che si muovono inesorabilmente in maniera inscindibile.
Chi vuole applicare il BMS, deve cercare tanto, scoprire, riconoscere, valutare tutto ciò e tradurre in un percorso sostenibile ed efficace le proprie conclusioni.
Mettere a nudo le ragioni profonde di specifici comportamenti alimentari è il nostro punto di partenza.
Tutto ciò dona forza e consapevolezza delle altrui potenzialità: ci si allontana da quella visione punitiva sintetizzata con efficacia e sadismo da quei numeri snocciolati come le poesie di Leopardi, ci si avvicina ad una visione ampia, concreta e realistica del nostro essere uomini e donne.
Nel BMS affronto le radici di un certo agire nutrizionale, aiuto a mettere in relazione le condizioni ormonali con le scelte alimentari, creando stupore e consapevolezza di quanto in realtà tutto ciò sia semplice ed assolutamente pratico.
La donna trova conferma di come l’atteggiamento alimentare abbia un parallelismo sistematico con le proprie oscillazioni ormonali che poi inesorabilmente sono oscillazioni umorali ed emotive e per dirla tutta, variazioni della propria funzionalità intestinale, quanto dei propri stimoli sessuali.
Affrontando questo ambito con leggerezza, si assiste ad un cambio di passo radicale nel rapporto tra la mia paziente ed il sottoscritto.
Quei miseri numeri ora non hanno più valore, hanno finalmente perso di senso.
Nel BMS bisogna ricucire più elementi ed è opportuno ricordare alla mia signora che il suo sonno, la sua emotività possono avere ragioni genetiche che a sua volta influenzano il comportamento alimentare.
Stupore e serenità si affacciano sul suo volto: non si identifica più in un numero, è uscita fuori da quel contenitore sterile quanto offensivo.
Il cibo da nemico di una vita, diverrà suo alleato, elemento terapeutico per una persona che finalmente viene ascoltata, studiata, osservata, e finalmente accompagnata per mano.
La Nutrigenetica, con la sua potenza, nel BMS, abbraccia la nutrizione funzionale, la potenza terapeutica dei singoli elementi e noi cuciamo il tutto con le unicità emotive e metaboliche dell’individuo.
Mettersi a nudo davanti al Nutrizionista BMS può sembrare provocatorio quanto inusuale, ma è la forza primordiale che negli anni ha permesso di creare successi in situazioni che sembravano davvero perdute.
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