Molti di voi mentre stanno leggendo questo breve articolo si potranno chiedere: perché uno psicoterapeuta in un sito che riguarda l’alimentazione?
La risposta potrebbe essere che chi deve prendere la decisione di rivolgersi ad un centro per l’alimentazione, iniziare un nuovo piano alimentare, può avere delle paure irrazionali e inconsce associate al cambiamento che possono essere la causa prima di un continuo sabotaggio dell’iniziativa.
Certo la paura non consapevolizzata è sicuramente una cattiva consigliera, ed è vero che un lavoro di consapevolizzazione delle paure unito ad un rinforzo dell’autostima permette di affrontare i cambiamenti con maggiore facilità.
Ma non è questo il motivo che mi ha portato a collaborare con il Dr. Bruni ed il suo staff.
Allora, direte voi, potrebbe essere che una persona alle prese con l’inizio di una dieta si carichi di uno stress prolungato che possa necessitare di un sostegno psicologico!!?
In parte è vero, in certi casi può essere utile, anche se noi esseri umani siamo abituati a sopportare gli stress prolungati (studio, lavoro, gravidanze, ecc..) e i giovamenti che una dieta può portare all’individuo, in termini di energie, sicurezza, efficienza, sono rinforzi motivazionali costanti già di per se sufficienti a sostenere la persona in un percorso che poi in realtà così duro non è per niente.
Quindi, evidentemente, nemmeno questo è il motivo che giustifica la mia presenza in questo gruppo di lavoro.
Effettivamente non avevamo valutato che un centro per la nutrizione sostiene anche persone con piscopatologie conclamate, dalle più lievi alle più gravi.
Anoressia e bulimia sono i due cardini della patologia alimentare psichiatrica, ma oggi tutti abbiamo imparato a conoscere anche problematiche più subdole e meno evidenti, come la vigoressia o l’ortoressia , spesso confuse con semplici comportamenti salutistici mentre invece hanno tutte le caratteristiche di un vero e proprio disturbo psico-fisico.
Tuttavia, persone con queste patologie sono solo una minima parte della popolazione che si rivolge ad un centro per la nutrizione e, inoltre, spesso sono già seguite da professionisti dell’area psichica per cui, nuovamente, la mia presenza sarebbe irrilevante se questo motivo ne fosse la causa.
Il rapporto tra cibo, emozioni e stati d’animo, tra alimentazione e nevrosi, tra soddisfazione dei bisogni e percezione del Sé, ha sempre colto l’interesse della psicologia: dalle prime intuizioni freudiane sull’oralità come processo mentale, agli sviluppi dell’infant research sul significato relazionale dell’alimentazione, allo spostamento di gratificazioni emotive sul cibo sottolineato dalla psicologia cognitiva, ecc..
Ma queste sono comunque dinamiche psichiche che si affrontano in termini relazionali nel chiuso del setting della psicoterapia, che riguardano l’alimentazione solo in termini simbolici e che quindi nuovamente, non spiegano il perché io mi sia voluto esporre in un sito di un centro per la nutrizione.
La risposta, in realtà, è semplicemente che è la scienza ad obbligarmi a farlo.
È l’evoluzione della mia stessa disciplina che mi impone di collaborare in sinergia con altri professionisti dell’area della promozione della salute.
Dal 1948 il concetto di salute è cambiato notevolmente grazie alla definizione dell’OMS per cui la stessa viene definita come : "Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità.
Per cui la salute è più vicina ad una percezione soggettiva di benessere che al buon funzionamento fisiologico dei nostri organi e dei nostri apparati.
Quindi la salute diventa un concetto complesso e articolato che necessita di essere ricercato attraverso la realizzazione di diversi ambiti che necessariamente necessitano di diversi professionisti capaci di collaborare in sinergia per un obbiettivo globale che comprende ma che non è esaurito dalle proprie competenze.
Come si vede la salute entra nel regno del soggettivo, del dinamico e del complesso.
Infatti la salute non è un concetto unitario statico come veniva rappresentato dalla medicina sino a pochi anni fa, ma un equilibrio in costante mutamento al variare dei suoi vari e multiformi costituenti.
Si entra in una concezione olistica dove tutti i fattori hanno pari importanza nella capacità di reciproca influenza nella ricerca di una sinergia ottimale che permetta una percezione di benessere.
Quindi la salute non è un dato di fatto che deve essere mantenuto e che viene incrinato dalla germi, virus o batteri, ma è un processo dinamico complesso che si costruisce continuamente in una serie di progressivi aggiustamenti che ne ottimizzano l’efficienza.
Per cui, la scienza odierna, impone ai propri appartenenti un passaggio necessario dall’approccio bio-medico di cura e guarigione alla promozione della salute, ovvero la responsabilizzazione dell’individuo nella ricerca continua del proprio benessere bio-psico-sociale.
È questi concetti non sono stati elaborati dalla psicologia, scienza nuova e “inesatta”, ma dalla fisica di inizio ‘900 con la scoperta dei quanti, dalla medicina entrata in crisi dai batteri antibiotico-resistenti e dalle mutazione dei virus, dalla genetica e dalle neuroscienze che hanno dimostrato “scientificamente” l’influenza della psiche e dei fattori ambientali nello sviluppo delle malattie e della loro guarigione.
Per cui come psicoterapeuta responsabile ho ritenuto opportuno ricercare scienziati della salute che avessero un approccio alla stessa di promozione piuttosto che di cura, olistica più che atomistica, nel tentativo di formare una rete professionale in grado di prendere in cura la persona nella sua complessità e nel suo individualità, unica e indissolubile.
Così nasce la mia collaborazione con il Dr. Bruni e la mia presenza in questo sito.