Il Sistema Metabolico Bruni (BMS) è il risultato di oltre 10 anni di studi in nutrizione funzionale, nutrigenetica e cronobiologia.
L'incontro e la sintesi di questi tre importanti settori della nutrizione e della biologia, si fondono in BMS, in maniera estremamente efficace e pratica.
BMS vede la luce nel 2018 grazie alla stretta collaborazione tra il Dott. Bruni, nutrizionista ed il Dott. Renzi, esperto informatico.
Ho dedicato diversi post all’importanza della funzionalità gastro-intestinale e dell’efficienza del microbiota. Ancora di più me ne sono occupato nel libro “BMS. Non più a Dieta ma in Salute”.
Ma resta molto di interessante da dire e scoprire. Parto intanto dalla correlazione che il BMS (Sistema Metabolico Bruni) fa tra un’indagine del microbiota e le potenzialità di un’analisi parallela con il test genetico.
Il test sul microbiota offre l’opportunità di una valutazione dello status quo intestinale relativamente all’abbondanza delle famiglie presenti nella flora batterica e alla diversificazione dei vari generi microbici presenti a livello del microbiota e quindi ci consente di capire le caratteristiche funzionali del nostro microbiota.
Comprendiamo così se c’è una tendenza infiammatoria o pro-infiammatoria e se ci protegge da un livello infiammatorio di base alto. Altra caratteristica essenziale che andiamo a considerare con questa analisi è se la nostra flora ha la capacità di un corretto funzionamento del sistema immunitario, chiamata anche immunomodulazione.
Questa immunomodulazione ci permette di comprendere quanto il microbiota può influenzare i fattori di infiammazione intestinale che ovviamente poi possono ripercuotersi sui livelli di infiammazione sistemica ma anche sulla funzionalità cognitiva ed emotiva (quello che chiamiamo asse cervello-intestino).
D’altra parte l’analisi del microbiota consente di considerare quanto le molecole prodotte dalle diverse specie batteriche siano in grado di funzionare efficacemente come barriera. Abbiamo visto infatti che quando il microbiota è gravemente compromesso si può innescare il fenomeno importante della permeabilità intestinale.
Con l’analisi possiamo vedere quanto questo microbiota possa innescare processi di infiammazione, conseguentemente quanta tendenza può esserci alla sindrome metabolica, all’obesità, al diabete di tipo II o ad accumuli di colesterolo o quanta predisposizione a patologie cardio-vascolari.
Sono informazioni di grande importanza relative alla situazione del momento dell’indagine sulla base delle quali valutare l’approccio nutrizionale più corretto ed adeguato e quale eventuale integrazione probiotica e/o nutraceutica può servire.
Parallelamente però l’analisi genetica ci offre una serie di ulteriori ed esclusive informazioni sul tempo 0 della persona, ovvero alla nascita: ci fa conoscere cioè quali sono i fattori che la persona ha ignorato o sottovalutato per anni che hanno potuto portare a un’alterazione profonda del microbiota.
Possiamo ad esempio verificare una positività al lattosio, una predisposizione alla celiachia, una sensibilità al nichel, un aumentato di acido folico e altre vitamine del gruppo B.
È evidente che disporre tanto della prima analisi, che ci dà una valutazione scientifica e precisa del microbiota, quanto del test genetico, che ci fa conoscere le caratteristiche uniche della persona, e intrecciare tutti questi dati con un’anamnesi approfondita, significa riuscire ad individuare una strategia di intervento ancora più radicale e altamente efficace.
Sostanzialmente il BMS prevede dunque un intervento nutrizionale e nutraceutico estremamente mirato, studiato ad personam.
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L’imprenditore, il manager, il professionista, sanno che il loro Business dipende da una certa quantità di fattori e variabili ma che in primis devono curare la loro crescita personale e ottimizzare la loro performance.
Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.
(Jim Rohn)
Qual è dunque il primo aspetto sul quale devono focalizzare l’attenzione?
La Salute. La Salute nella sua ampia accezione di benessere fisico e mentale.
PER ESSERE PERFORMANTI,
QUINDI PER AVERE PRESTAZIONI DI OTTIMO LIVELLO,
OCCORRE ESSERE IN FORMA.
I disturbi, il malessere, la prostrazione, lo stress eccessivo, sono un pesante limite. Incidono negativamente non solo sulle energie per fare ma anche sulla lucidità di pensiero, sulla carica motivazionale, sulla creatività, sulle capacità relazionali.
Fateci caso, anche nella piccola quotidianità. Basta un mal di testa passeggero, qualche difficoltà digestiva, una noiosa sensazione di stanchezza, per alterare il nostro umore, per incrinare le nostre abilità decisionali, per affievolire la nostra attitudine al problem solving.
Chi deve fare scelte, esercitare la propria leadership, comunicare in modo efficace, gestire situazioni complesse magari in tempi brevi, ha bisogno di essere (e sentirsi) “presente”. Vive una condizione di connessione continua che necessita di uno stato di forma fisica e mentale idealmente smagliante!
Non è affatto un caso che proprio l’imprenditore, il manager, il professionista, si impegnino a mettere nella loro routine una formazione mirata a incentivare e potenziare il cammino di evoluzione, la gestione delle emozioni, il work life balance, l’attenzione. Spesso si rivolgono a un coach, si aiutano con tecniche di meditazione, compiono grandi studi. Devono reggere ritmi e pressioni, devono sviluppare proattività ed empatia, devono guidare e calamitare intorno a sé buone collaborazioni e altrettanto buoni risultati.
Per tutto ciò devono innanzi tutto star bene in Salute. A 360°. Fisicamente ed emotivamente sono infatti sottoposti a perenni “attentati” al loro benessere.
È frequente che, prima ancora di una precisa patologia, quello che avvertono è un senso di disagio, come se le pile fossero scariche, come se faticassero a tenere testa alle responsabilità, agli orari di lavoro, alle aspettatine che ruotano intorno alle loro figure. L’ansia degli obiettivi, il calo della concentrazione, il nervosismo, l’insonnia, si mescolano fino a generare dei veri e propri tilt.
Quanto può fare in questi casi un’alimentazione adeguata e personalizzata? Moltissimo. Moltissimo tanto in un’ottica di prevenzione che terapeutica, visto il potere dei nutrienti, della loro combinazione e sequenza, e dei nutraceutici.
Il BMS, Sistema Metabolico Bruni, è la risposta integrata e compiuta: la sintesi di nutrizione funzionale, nutraceutica, nutrigenetica, psicologia, studio del microbiota, cronobiologia.
Problemi di funzionalità gastro-intestinale? Infiammazione? Stress ossidativo alto? Queste e tante altre sono condizioni da bandire, per la performance e per il business.
Ecco che BMS nutrizione è il Sistema pensato per massimizzare le potenzialità dell’organismo, di ogni unico e specifico organismo: non c’è una “dieta” valida per tutti ma un BMS produttivo per ciascuno. Perché parlo di Sistema e non di dieta? Perché il BMS non è una dieta ma una scelta di Salute. Senza bilancia, perché anche al business non importa quanto si mangia ma COSA, COME E QUANDO.
Scrivi commento (0 Commenti)Da tempo i grandi supermercati propongono alla Clientela piatti pronti.
Una risposta coerente ai nuovi bisogni, quelli dei single, quelli delle coppie in cui entrambi lavorano, quelle delle famiglie con ritmi serrati e tempi risicati per preparare ogni giorno pranzo, cena e merenda per i bambini e i ragazzi.
Del resto negli ultimi decenni si erano già modificate le abitudini alimentari, con i surgelati, i precotti, i cibi già lavati e tagliati. Tutto ciò per andare incontro a un nuovo stile di vita e anche, forse, per una minore attenzione alla qualità, alla freschezza, alla genuinità della cucina.
L’informazione però, insieme a un forte e rinnovato desiderio di benessere, di forma fisica, di energia e lucidità mentale e a un recupero culturale delle tradizioni, hanno riportato in pista la qualità in strettissima connessione con la Salute.
Una qualità non solo oggettiva del singolo prodotto ma utile e opportuna per il singolo consumatore. Il potere preventivo e curativo del cibo fa infatti considerare sotto una luce attenta gli ingredienti e le loro combinazioni.
Le conoscenze scientifiche attuali ci consentono di demolire i luoghi comuni: la pasta fa ingrassare tout court è uno dei più classici. Questi non tengono in alcuna considerazione le caratteristiche specifiche della persona. Dividono i cibi in “buoni” e “cattivi” senza valutare quale reale scopo e validità possono avere in un percorso alimentare.
Ecco perché parlo di piatti pronti personalizzati. Non possiamo affatto demonizzare le produzioni di pasti perché ciò sarebbe anacronistico e probabilmente cozzerebbe contro istanze e consuetudini sociali ormai consolidate. Possiamo se mai, viceversa, chiederci se e quanto è possibile concepire PIATTI PRONTI PERSONALIZZATI.
Sarebbe lungimirante che proprio la grande distribuzione lavorasse in questa direzione, con nutrizionisti al servizio di preparazioni sempre più mirate perché chi ha problemi di obesità, di intolleranze, di ipertensione, di gastriti, di coliti, di psoriasi e così via, abbia a disposizione un’offerta adeguata ed efficace.
Faccio questa riflessione perché lavorando sul BMS ho lavorato sulla sostenibilità. Non più a Dieta ma in Salute. Una nutrizione personalizzata mette al centro il paziente, è studiata intorno a lui. E il BMS ha proprio considerato che dovesse essere rispettosa del “valore alimentazione” anche dal punto di vista culturale, psicologico e sociale. Nessun regime drastico ma una soluzione concreta sostenibile serenamente dalla persona.
Le catene alimentari che inseguono proposte allettanti per la Clientela, con un’autentica rivoluzione salutista, farebbero economicamente (e eticamente) centro!
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