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 Nel libro “Non più a Dieta ma in Salute” ho dedicato un intero capitolo alla psoriasi poiché ritengo, per esperienza, che troppo spesso questa patologia sia erroneamente affrontata esclusivamente da un punto di vista dermatologico.

Ne libro c’è un piano alimentare specifico, estremamente dettagliato per chi è affetto da psoriasi: è stato un atto doveroso, con l’obiettivo di offrire una sintesi nutrizionale pratica ed efficace.

Una mole enorme di lavori scientifici illustra chiaramente la natura multifattoriale di questa patologia: predisposizione genetica, alto stress ossidativo, alterata permeabilità intestinale, fattori emotivi, giocano un ruolo cruciale nello sviluppo, nel decorso e nella risoluzione della stessa.

In quanto patologia autoimmune, possiamo immaginarla come un fenomeno autolesionistico innescato da una moltitudine di fattori stressogeni che il sistema immunitario non è più in grado di gestire. Le difese immunitarie a questo punto “impazziscono” ed iniziano a bersagliare un organo specifico del corpo: la pelle nel caso della psoriasi, le articolazioni nel caso dell’artrite psoriasica.

Il sistema immunitario si allena sin dalla nascita per proteggerci dagli agenti esterni, che siano essi, virus, batteri, cibo, emozioni, inquinamento. Dovremmo rispettarlo un po' di più ed invece la nostra civiltà “evoluta” inizia a pretendere troppo da esso.

Una igiene esagerata (non sto dicendo che non devi lavarti!), una ipernutrizione (non sto pensando che non devi mangiare!), un surmenage lavorativo (si forse dobbiamo lavorare di meno!) insieme a specifici e ben conosciuti fattori genetici, sono il mix ideale per far imbestialire il sistema immunitario.

E lui come ci ripaga per tutto questo? Semplice, bombarda una parte specifica del nostro organismo.

Se conosciamo i fattori scatenanti perché ci si ostina ad affrontare la psoriasi solo da un punto di vista dermatologico? Provo a darmi delle risposte…senza reticenza.

  - Sovente, in ambito medico, psicologico e nutrizionale c’è poco dialogo tra gli specialisti coinvolti. La conseguenza è che il paziente si trova egli stesso (cosa assai pericolosa!) a dover fare sintesi pratica dei consigli e delle terapie che riceve.

  - La società che stiamo creando pretende spesso il rimedio, immediato, sicuro e pratico: quindi non siamo quasi mai disposti a rimettere in discussione molti degli stili di vita che sono causa stessa di patologia.

  - Siamo ancora troppo abituati a concepire il corpo umano come una macchina suddivisa in compartimenti stagni: se non ci scrolleremo questa visione miope, sarà dura combattere questa ed altre malattie autoimmuni.

  - Sottovalutiamo pericolosamente il fenomeno dell’alterata permeabilità intestinale e dell’infiammazione intestinale: ignorarli vuol dire non curare la parte più importante del sistema immunitario.

  - Lo stress nelle sue numerose sfaccettature è terribilmente ignorato in questi ambiti terapeutici: le sue conseguenze su un sistema immunitario di per sé già minato, sono terribili.

Per affrontare adeguatamente la psoriasi è necessario quindi, insieme alle terapie farmacologiche, modificare concretamente l’alimentazione, integrare con sostanze naturali in grado di ripristinare una efficiente barriera intestinale, ripristinare una flora batterica intestinale, lavorare sui fattori emotivi, conoscere i fattori genetici mutati per lavorare su di essi in maniera mirata.

Una visione olistica è indispensabile per demolire sistematicamente alla radice le cause della psoriasi.

Nel BMS andiamo sempre alla radice. Nel libro parlo diffusamente dei geni coinvolti: Il6, TNF, FTO, predisposizione alla celiachia, intolleranza al lattosio. Drammaticamente sottovalutata la genetica in ambito nutrizionale, essa è in grado di dare risposte esaustive sulle vere origini dell’infiammazione intestinale. Vuoi mettere identificare una alterata sensibilità al glutine a 40 anni o saperlo sin dalla nascita!?

Questo ambito è talmente vasto che richiede certamente ulteriori approfondimenti… …ci torneremo…

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Siamo talmente impregnati di frenesia da non riuscire più a decodificare i segnali provenienti dal nostro corpo…figuriamoci le emozioni.

Nella quasi totalità dei casi il paziente che si rivolge al sottoscritto chiede soluzioni confezionate per risolvere i suoi sintomi: una soluzione per il sovrappeso, una soluzione per la psoriasi, una soluzione per la menopausa, una soluzione per il mal di stomaco.

Insomma….. una soluzione e basta.

Ma quando lo poni di fronte ad un paio di quesiti, dal suo sguardo trapelano istinti contrapposti: alzarsi repentinamente e guadagnare l’uscita o ascoltare pazientemente questo rompiballe di nutrizionista. Solitamente (per mia fortuna) propende per la seconda opzione!

Le domande apparentemente banali, che lo mettono in crisi sono: piuttosto che ragionare sul sintomo, perché non cerchiamo di capire da dove esso si è generato? E’ consapevole che i suoi organi, la sua fisiologia, le sue emozioni, il suo metabolismo devono essere considerati un tutt’uno?

La nostra opulenta società non concede più tempo per riflessioni condivise: impone e pretende soluzioni rapide, perché domani è un altro giorno e si vedrà.

Svezziamo i bambini con questa logica, li cresciamo e li concimiamo, perché diventino adulti utili e funzionali ad una cinica logica di mercato, che orienta i loro consumi, le loro emozioni, la loro salute.

Il primo incontro con il paziente è fondamentale per indagare nelle ragioni più profonde del suo malessere.

Il primo incontro è cruciale per far sì che esso inizi a decodificare i sintomi e concepire il corpo come un tutt’uno.

Questo aspetto per quanto oscuro possa apparirvi sarà lo spartiacque tra il successo e l’insuccesso della terapia nutrizionale nel BMS.

Ma cosa significa distinguere i sintomi dalla causa?

Porto un esempio che umanamente mi ha profondamente colpito.

Nel 2020 la sig.ra Ada chiede il mio aiuto in ambito nutrizionale e nutraceutico per affrontare i suoi invalidanti disturbi gastrointestinali. La certezza delle sue affermazioni era sostenuta dall’evidenza che particolari alimenti scatenavano violenti ed acuti dolori intestinali che si concludevano con eccessiva sudorazione notturna e coliche anch’esse notturne. La sig.ra Ada era ovviamente certa delle sue affermazioni, ma nonostante avesse accuratamente eliminato gli alimenti incriminati, di tanto in tanto accusava ugualmente gli stessi sintomi.

Ada chiede di indagare insieme a lei per scovare i responsabili alimentari: “Dottore mi aiuti ad individuare cosa davvero mi fa male?”

Ma questa splendida donna, grande lavoratrice, aveva omesso qualche piccolo particolare della propria vita.

Sollecitata ad ampliare il proprio resoconto si è sentita inizialmente spiazzata da domande che riguardavano la propria sfera emotiva, i suoi trascorsi clinici ed è rimasta basita quando abbiamo cercato insieme di individuare in quali particolari momenti della vita tali sintomi gastrointestinali si fossero riacutizzati.

Ada è stata un fiume in piena: da 30 anni accusa continui dolori muscolari e continuo prurito migrante, anche suo figlio ed in verità anche sua madre manifestano analoghi quadri clinici. Ada ha raccontato di una condizione emotiva difficile, raramente esternata, perché Ada è abituata a combattere senza lamentarsi, lavorando a testa bassa, il suo malessere interiore Ada lo ha tenuto sempre per sé.

Quando i suoi disturbi gastrointestinali si sono riacutizzati Ada stava attraversando un’importante fase depressiva, risolta in solitudine con un bravissimo psicoterapeuta, ma senza che la famiglia fosse al corrente del suo calvario interiore.

Ada riferisce che la psoriasi anticipa sempre questi brutti eventi intestinali e che i dolori muscolari oramai sono compagni di vita, ma con buone dosi di antinfiammatori, si tira avanti, perché io dottore ho sempre dovuto lavorare, non mi sono concessa mai un riposo, non posso permettermelo, dottore.

Con Ada disegniamo una mappa di questo racconto: Ada non è stata allattata al seno e sua madre le ha raccontato che sin da bambina aveva avuto coliche con il latte, Ada disegna con me la relazione stretta tra il riacutizzarsi delle coliche e il crollo del suo stato emotivo, le sue analisi evidenziano da molti anni una bilirubina totale, diretta ed indiretta sempre alterati.

Dottore mi hanno diagnosticato il morbo di Gilbert anni fa, anche a mio figlio ed anche a mia madre, ma ci hanno semplicemente detto che bisogna conviverci e che non crea nessun problema. Ma opportunamente guidata Ada capisce che quando i suoi valori di bilirubina sono peggiorati il suo senso di stanchezza si è drammaticamente, sempre, riacutizzato e che in parallelo la sua funzione intestinale è passata da produrre feci caprine a feci diarroiche.

Il puzzle inizia a prendere forma: ora colleghiamo la funzione intestinale alterata non ad un alimento, bensì ad un cortocircuito emotivo ed intestinale che si fomentano vicendevolmente.

Ada comprende benissimo che nei periodi di caldo intenso o freddo importante, tali sintomi si fanno più intensi, così le spiego che il livello di idratazione e quindi di sudorazione possono influenzare quel famoso prurito biliare. Ada deve consumare i suoi pasti in serenità per far si che il Gilbert non peggiori, ma Ada comprende benissimo che il suo livello di serotonina, a sua volta modula la risposta intestinale e quindi i suoi processi digestivi.

I famosi dolori muscolari riusciamo ad inserirli in quadro di forte infiammazione intestinale che quando prolungato nel tempo, produce non solo dolore ma anche edema diffuso e feci altalenanti, ma sempre da ricondurre alla coniugazione biliare.

Ada è entusiasta perché finalmente i suoi sintomi assumono una veste del tutto nuova, finalmente Ada è considerata nella sua totalità, nella sua interezza.

Ada non è un’asettica sommatoria di sintomi: Ada è UNA persona che può riprendere in mano la propria vita.

Con Ada abbiamo rimesso in ordine la sua funzione intestinale e sono spariti quasi completamente i suoi dolori muscolari. Abbiamo inizialmente eliminato lattosio e glutine, insieme all’integrazione con PEA (palmitoiletanolamide), Iperico, Zafferano, Bifidobacterium Es1, Carnosina ed Astaxantina e supportato tutto con un percorso nutrizionale funzionale estremamente personalizzato.

Quando la sua Zonulina fecale è tornata nei range di normalità abbiamo modificato il suo percorso nutrizionale, sempre con uno sguardo attento al suo stato emotivo.

Ora Ada sa benissimo come nutrirsi, che rapporto esiste tra il suo stato emotivo ed intestinale ed i suoi sintomi storici: Ada conosce molto meglio il suo corpo, ha imparato a decodificare molto bene i segnali che esso gli manda.

La storia di Ada è una storia che si ripete spesso nel mio lavoro, certamente sotto molte forme, ma sempre con lo stesso filo conduttore.

Dovremmo tutti lavorare per riconoscere meglio i segnali emotivi, corporei, viscerali che il corpo e la mente ci trasmettono.

La nutrizione funzionale, la nutrigenetica, il microbiota, la cronobiologia, la nutraceutica, l’empatia, vanno utilizzate sempre tutte contemporaneamente: nel BMS ragioniamo da sempre così, perché ci crediamo e perché vogliamo bene ad Ada.

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La velocità con la quale siamo abituati ad ingurgitare informazioni è un elemento caratterizzante del nostro tempo.

Un’enorme mole di dati per appagare la sete di conoscenza di chiunque. Un’esplosione fenomenale di informazioni, utopistica qualche decennio fa, per colmare la nostra ignoranza e solleticare i nostri istinti più profondi. Nella scienza della nutrizione siamo assolutamente immersi in un vortice entusiasmante ma al contempo estremamente pericoloso. La scienza ha bisogno dei suoi tempi, ha bisogno di riflessioni, di conferme e di smentite, ma va compresa e rispettata così come dovremmo rispettare noi stessi nel senso più profondo del termine.

Perché se cadiamo nel vortice, con le nostre speranze, le nostre aspettative, le nostre paure più inconsce, ecco che il gioco si mescola all’inganno.

Un inganno pericoloso.

Bruciare il tempo per ottenere risultati immediati: se è vero per la locomotiva dell’informazione che ci travolge, perché non dovrebbe essere vero per le nostre speranze?

L’inganno salutistico è figlio della fretta.

Quella fretta che pretende soluzioni immediate.

Quella fretta che offusca la razionalità.

Quella fretta che mina la salute.

Quella fretta che oscura le tue emozioni.

Quella fretta che presta il fianco a chi non ha a cuore il benessere dell’individuo.

Nel Sistema Metabolico Bruni (BMS) lasciamo la fretta fuori dalla porta, perché abbiamo a cuore la tua salute.  Se la fretta ha guidato troppe volte le tue scelte, facendoti tornare cinicamente al punto di partenza, sarà il caso di metterla da parte. I tuoi sintomi, la tua situazione metabolica, la tua condizione emotiva, pretendono rispetto e attenzione. Riflettere sulle cause profonde è il nostro compito: è un atto di correttezza, vuol dire avere rispetto dell’individuo che sei.

Modificare stabilmente le abitudini alimentari, richiede tempo e pazienza, ma se questi cambiamenti hanno l’obiettivo di smantellare l’origine del disagio, allora riusciremo a sconfiggere il mostro della fretta.

Il sintomo non vuole rimedio estemporaneo, il sintomo richiede attenta valutazione delle sue origini. Il sintomo nasconde sovente errori reiterati nel tempo, scarsa conoscenza de proprio corpo, che portano l’individuo a focalizzarsi su di esso, dimenticando drammaticamente la visione d’insieme.

Ritrovare la visione d’insieme per renderti consapevole e fornire gli strumenti giusti per modificare stabilmente il tuo percorso di salute.

La consapevolezza è nemica della fretta.

La consapevolezza dona corretta interpretazione dei sintomi e delle emozioni.

La consapevolezza permette una visione d’insieme del proprio corpo.

La consapevolezza non inganna.

Ascoltare il proprio corpo, ammettere i propri errori, essere disposti ad accettare le proprie caratteristiche genetiche, porre in una visione critica le proprie abitudini eleva il tuo grado di consapevolezza e relega la fretta ad un misero fenomeno di marketing.

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Ancora qualche informazione...

Ecco alcune delle domande riccorrenti che ti aiuterrano a capire meglio il Sistema Metabolico Bruni (BMS). Se preferisci ricevere informazioni più specifiche invece, puoi scrivere una mail cliccando qui.

F.A.Q.

Il Sistema Metabolico Bruni (BMS) è il risultato di oltre 10 anni di studi in nutrizione funzionale, nutrigenetica e cronobiologia.
L'incontro e la sintesi di questi tre importanti settori della nutrizione e della biologia, si fondono in BMS, in maniera estremamente efficace e pratica.
BMS vede la luce nel 2018 grazie alla stretta collaborazione tra il Dott. Bruni, nutrizionista ed il Dott. Renzi, esperto informatico.

BMS è rivoluzionario nel campo della nutrizione applicata, poiché è in grado di elaborare una moltitudine di parametri clinici e variabili genetiche per tradurli in un percorso di educazione nutrizionale estremamente personalizzato, altamente scientifico efficace e semplice per il paziente.
BMS è l'unico metodo che elabora i seguenti dati per tradurli in un percorso nutrizionale straordinariamente efficace e pratico:

- Parametri clinici
- Parametri genetici
- Potere terapeutico dei singoli alimenti
- Potere terapeutico delle combinazioni alimentari
- Ciclicità nell'assunzione di specifiche categorie alimentari
- Cronobiologia

BMS è in grado di elaborare sequenze nutrizionali settimanali e mensili per controllare al meglio le risposte metaboliche ed ormonali della persona. Sulla base delle informazioni cliniche inserite dall'utente e rispetto ai dati ottenuti dal test genetico-BMS, si elaborano sequenze nutrizionali estremamente personalizzate.

Le combinazioni alimentari proposte in BMS e la loro precisa collocazione temporale permettono un eccellente controllo degli ormoni e dei fattori metabolici che controllano il senso di fame, alcuni esempi, Leptina, Grelina, Insulina, Glucosio, Cortisolo, Melatonina, Serotonina.

BMS elabora il percorso di educazione nutrizionale sulla base delle reali condizioni cliniche del momento.
BMS si adegua continuamente ai cambiamenti metabolici della persona e lo guida attraverso un percorso nutrizionale estremamente dinamico, personalizzato che diventerà nel tempo un vero e proprio modello alimentare personalizzato.

BMS elabora e sintetizza una moltitudine di informazioni che l'utente andrà ad inserire nelle diverse schede conoscitive.
Alcuni esempi: tutte le patologie in atto o pregresse, tipo di lavoro svolto, se sei uno sportivo e che tipo di sport pratichi, se hai intolleranze alimentari o allergie alimentari, qual è la qualità del sonno, come è la tua funzione intestinale, se soffri di disturbi dell'andamento glicemico, in una donna qual è la condizione ormonale e tanti altri dati. Inoltre ovviamente se effettui il test genetico BMS, sarà in grado di elaborare i tuoi dati genetici con la tua condizione clinica.

Il metodo BMS è stato già adottato da migliaia di pazienti, ma solo nel 2018 fa la sua comparsa come servizio on-line. Se vuoi leggere le recensioni dei pazienti e i risultati ottenuti puoi andare nella sezione dedicata cliccando QUI.

Il test genetico BMS elaborato, dal famoso genetista Dott. K.Grimaldi, prende in considerazione i geni che controllano il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi, numerosi geni che controllano il metabolismo dei radicali liberi e la riparazione del DNA, i più importanti geni che regolano i processi infiammatori dell'organismo, il metabolismo dell'acido folico, della Vit. D, della sensibilità al sale, della caffeina, il gene che controlla il metabolismo dell'alcool, la sensibilità al nichel, la predisposizione alla celiachia, la metabolizzazione del lattosio e i geni del comportamento alimentare. Un test genetico estremamente completo ad un costo incredibilmente contenuto.

L'analisi genetica viene effettuata in un laboratorio altamente specializzato in analisi genetiche: GENETICLAB.

Assolutamente no. Tutti i test genetici si effettuano una sola volta nella vita in quanto il suo risultato non può mai cambiare nel tempo. Questo è uno dei tanti vantaggi che comporta eseguire il Test Genetico BMS.

Assolutamente no. Puoi tranquillamente iniziare a seguire il metodo BMS con un percorso di educazione alimentare estremamente personalizzato, in seguito quando lo riterrai opportuno, magari sceglierai di effettuare il test del DNA BMS per conoscere le caratteristiche fondamentali ed uniche del tuo metabolismo.