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La scienza ci consente di individuare l’alimentazione funzionale personalizzata che migliori la salute del paziente e ne promuova il benessere psico-fisico.

Gli strumenti fondamentali del test genetico e dell’anamnesi permettono di conoscere il tempo 0 (ovvero le caratteristiche individuali alla nascita) e il tempo X (ovvero le condizioni cliniche, ormonali, metaboliche nel momento dell’approccio nutrizionale) del paziente.

Sulla base di questo patrimonio di informazioni, sulle diagnosi e con il contributo congiunto di nutrigenetica, cronobiologia, nutraceutica e nutrizione funzionale, il Sistema Metabolico Bruni (per brevità BMS) elabora un percorso alimentare estremamente dinamico, che accompagna quindi il paziente nelle sue fasi e nei suoi cambiamenti, e facilmente gestibile nel tempo.

Si tratta di un cammino “educativo” perché rende il paziente consapevole del funzionamento del suo organismo e delle sue specificità, del potere dei singoli alimenti e delle loro combinazioni, dell’importanza e della precisa incidenza di adeguate scelte alimentari quotidiane, del suo reale fabbisogno e delle azioni corrette per sostenerlo e soddisfarlo.

Si tratta di un percorso alimentare non pesato e ciò equivale a escludere la bilancia e l’affanno del calcolo delle calorie. Il focus non è sulla quantità: il paziente impara quali cibi consumare e quando assumerli, combinandoli in maniera corretta ed efficace.

Non è una dieta, non è una restrizione a tempo, non è un sacrificio orientato unicamente alla perdita del peso nel breve periodo. Quello che connota il BMS è anzi l’obiettivo di coinvolgere la persona nella conoscenza di se stesso e dei propri meccanismi metabolici al fine di trovare una serena adesione al proprio modello alimentare ovvero a quello ispirato alla salute a 360°. Scongiura così anche il rischio dei classici abbandoni purtroppo diffusi a fronte di diete eccessivamente rigorose, restrittive e difficili da sostenere.

Si tratta di un intervento nutraceutico e nutrizionale ottimizzato nel tempo che, al principio, è dedicato a compensare e contrastare gli effetti negativi di pregressi errori alimentari e poi conduce a massimizzare le potenzialità dell’organismo.

Anche l’eventuale integrazione di nutraceutici e probiotici è personalizzata sulle condizioni cliniche e metaboliche della persona, in maniera che agisca in stretta sinergia con le combinazioni funzionali e tenga conto del ruolo centrale della funzionalità gastro-intestinale.

Tutto ciò significa migliorare la risposta del sistema immunitario, limitare lo stress ossidativo e l’infiammazione causa di pesanti ricadute patologiche.

Al posto di una spasmodica corsa al peso “ideale”, un regime alimentare personalizzato quale il BMS ha come naturale conseguenza il peso ottimale. Invece di demonizzare e bandire tout court questo o quel cibo, invece di compiere una cieca battaglia ai grassi, ai dolci o ai carboidrati, il paziente acquisisce una guida precisa e mirata agli alimenti -nelle loro composizioni, nei loro pasti di consumo, nelle loro modalità di cottura- su misura della propria salute.

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Parlare di menopausa significa entrare in quell’infinito mondo simbolico e esistenziale che è proprio della donna.

La donna per definizione è complessità perché unisce nella sua essenza opposti che ad una mente troppo rigida potrebbero sembrare inconciliabili.

Per cui il femminile è permeato al contempo dalla fragilità e delicatezza di un corpo esile con forme morbide, che si contrappongono alla brutalità della fisicità del maschile, ma, al contempo, è il veicolo della potenza della natura espressa nella maternità, nel parto, nella capacità di resistere a tutto ciò che comporta la genesi, la nascita e la crescita di un bambino.

La donna è pervasa di spiritualità e ascetismo, nella sua natura materna e accudente, ma al contempo rappresenta nella sua corporeità la carnalità e la sensualità, nascondendo nella sua delicatezza una potenzialità sessuale, in realtà, superiore a quella maschile.

E potrei continuare a lungo elencando come nell’essere donna c’è il tutto e il contrario del tutto. La donna si connota, molto più del compagno maschile, come una realtà dinamica, in continuo cambiamento, rimescolamento, talmente sfaccettata da risultare spesso incomprensibile all’uomo.

Non è una galanteria, sostengo ciò che è confortato da millenni di scienza, di genetica e fisiologia, di filosofia e psicologia, di storia e arte.

Inoltre, con questo, non voglio dire che la donna sia migliore dell’uomo, voglio solo affermare che è diversa.

Diversa perché la sua natura complessa necessita di una narrazione meno lineare e regolare di quella utile a descrivere il maschile.

Ed in questa narrazione è compresa la menopausa, fenomeno fisiologico che, in età e modalità diversa, impatta tutte le donne che riescono a raggiungere la maturità.

Certo sarebbe affascinante poter trattare l’argomento menopausa all’interno dell’intero continuum di sviluppo della donna, tuttavia diventerebbe un testo troppo vasto per gli scopi che ci siamo prefissi in questo articolo.

Ed è anche chiaro che i fattori “come” e “quando” intervengono in maniera importante nel dare una coloritura più o meno serena all’insorgenza della menopausa ma, nuovamente, diventerebbe un discorso troppo lungo e articolato per avere senso nell’ottica dell’obiettivo che ci siamo posti in questo articolo: capire genericamente l’aspetto menopausa nel ciclo vitale di una donna e valutare la possibilità di dare indicazioni utili per far sì che diventi un momento di crescita importante per lo sviluppo della persona.

La menopausa dal punto di vista clinico si manifesta con una serie di cambiamenti fisici e fisiologici che la scienza di oggi è assolutamente capace di affrontare e risolvere nella maniera più soddisfacente.

In tutto questo gli aspetti psicologici fanno la discriminante nel favorire o meno nella donna l’accettazione del suo nuovo status, e quindi fare tutto quello che le è possibile per vivere bene come, e anche meglio, di prima, oppure rifiutare l’evento e non prendersi cura di un corpo che cambia e che necessita di nuove cure e attenzioni.

Sottolineo nuove perché anche prima della menopausa il corpo aveva bisogno di cure e attenzioni continue varianti nel tempo, solo che prima questi cambiamenti erano vissuti come espressioni del crescere quindi ben metabolizzati.

Cito alcune fasi per semplicità: infanzia, pubertà, adolescenza, maturità, gravidanza, maternità, ingresso nel lavoro, progressione dell’attività sportiva, ecc.

Se ben ci riflettete ognuna di queste fasi ha necessitato di grandi cambiamenti nella cura del proprio corpo e della persona e, quasi sempre, questi cambiamenti sono stati accolti favorevolmente e, spesso, senza nemmeno rendersene conto.

Il mutamento dei bisogni alimentari (i bisogni nutrizionali di una bambina sono ovviamente molto diversi da quelli di un’adolescente o una sportiva), delle cure del corpo (dalle pratiche del ciclo mestruale alla cura della pelle, della depilazione), delle attenzioni comportamentali (le nottate delle adolescenti, i tacchi e il reggiseno, la postura ed i modi della ragazza matura), ecc.

Questo avviene anche nella menopausa, ma non tutte le donne riescono ad accogliere questa fase come le altre e fluire nel cambiamento in maniera funzionale come nel passato.

Questo è dovuto a diversi fattori:

1)sicuramente la capacità individuale di accettare i cambiamenti è un potente fattore favorevole all’adeguamento della donna alle necessità della menopausa.

Le donne flessibili, che sono state a capaci di accettare in passato favorevolmente i propri cambiamenti, che di conseguenza hanno potuto vivere a pieno le proprie fasi evolutive, saziandosene copiosamente, saranno donne che sapranno entrare in menopausa con maggiore armonia e mettere in campo quei mutamenti di atteggiamento atti a continuare a vivere a pieno la propria vita.

Le donne più rigide, che hanno avuto anche nel passato difficoltà ad accettare i propri cambiamenti, resisteranno nevroticamente anche a questo, irrigidendosi e non favorendo lo sviluppo fluido della propria persona.

2)un altro aspetto importante che influisce sull’accettazione della menopausa è la pressione sociale che, fortunatamente, negli ultimi anni si è molto attenuata.

Nel passato, sotto spinte ideologiche primitive, la femminilità era ridotta alla fertilità e alla capacità di generare per cui, una volta entrate in menopausa, le donne diventavano persone prive di ruolo sociale, marginali.

Per una donna entrare in menopausa significava iniziare il proprio declino personale, non avere più valore sociale se non quello di fare la nonna.

Parliamo di una società in cui la vita media era molto più breve, la mortalità elevata, l’ingresso della donna nel mondo del lavoro e della scolarizzazione quasi nullo, una società fortemente maschilista dove le donne avevano un ruolo subalterno e dipendente.

Oggi, a livello culturale la donna è giustamente percepita in maniera nettamente diversa: la donna ora è considerata una persona che può realizzarsi liberamente e autonomamente in tutti i suoi ambiti esistenziali, compreso la gravidanza che non assume più il ruolo di unico scopo di vita femminile ma di una scelta individuale come le altre, come lo studio, il lavoro, ecc.

La donna oggi ha rivendicato il diritto del godimento della propria sessualità e di tutte le soddisfazioni che può trarre dal proprio esercizio di vita.

Attualmente la donna esercita liberamente la propria seduttività al pari della propria competenza o della propria valorialità, per cui la menopausa non ha più un significato terminale nella sua vita ma, anzi, quella di un cambiamento che potenzialmente può favorire gli altri ambiti di realizzazione.

3)un altro aspetto cruciale per la donna nell’accettazione della propria menopausa è il tipo di identificazione con il proprio ideale di sé.

Ognuno di noi ha un ideale di sé e lo persegue in maniera più o meno cosciente.

L’ideale di sé non è altro se non che l’idea che noi abbiamo di come dovremmo essere per sentirci bene.

Questo ideale si costruisce nel tempo, in particolare negli anni di maturazione, in riferimento alla risposta che gli altri significativi per noi ci danno di noi stessi.

Se un ideale è troppo rigido, ad esempio essere a tutti i costi forti e vigorosi, rischia di entrare in crisi durante i cambiamenti, ad esempio ci può far rifiutare la malattia o il naturale decadimento fisico della vecchiaia.

Più un ideale di sé è esclusivo, più necessariamente diventa rigido: se io mi sento di valere sono se sono forte e pressante, di fronte ad una malattia crollo completamente come persona; se invece oltre che essere orgoglioso di essere forte, posso essere orgoglioso di essere intelligente, di fronte ad una malattia che mina la mia fisicità posso rimanere una persona integra rimanendo sicuro e dignitosamente appagato della mia intelligenza.

Tutto questo per dire che, se una donna si identifica totalmente sulla propria capacità seduttiva/sessuale, al calare dell’attrattività fisica, dovuta al cambiamento fisico dell’età, entrerà in crisi e vivrà la menopausa come l’attestato del proprio crollo valoriale.

Tutto questo in termini concreti non è assolutamente reale perché, in verità, una donna che si cura rimane assolutamente attrattiva per la maggior parte degli uomini e donne che la potrebbero desiderare.

Inoltre, la sessualità femminile ha un balzo qualitativo importante con la menopausa poiché, libera dell’angoscia delle gravidanze, consapevole di sé, del proprio corpo e della propria capacità orgasmica, finalmente proprio in questo periodo la donna può vivere a pieno e in fondo la propria sessualità.

L’aspetto sessuale è fondamentale durante l’ingresso nella menopausa e, più una donna avrà risolto precedentemente le proprie inibizioni sessuali, più potrà goderne in questo periodo e favorire un processo che può portare ad una felicità di vita forse mai provata prima.

Alcune donne una volta entrate in menopausa recuperano la propria capacità orgasmica precedentemente inibita, anche perché ormai libere dalla pesantezza degli stereotipi femminili e, come già detto, della pressione della gravidanza, possono finalmente godere a pieno della propria sessualità, di sé e della vita.

Spero di aver fatto sufficientemente comprendere le dinamiche psichiche che entrano in gioco con la menopausa, che ne favoriscono o ostacolano i processi di sviluppo.

La menopausa per una donna, e per le persone che le stanno vicino, può diventare il periodo più felice della vita, ma il presupposto è l’accettazione dei cambiamenti e la volontà di prendersi cura di se stessa.

Dal punto di vista fisico bastano un’attività fisica moderata unita ad una dieta mirata, evitando gli abusi di farmaci, alcol o fumo, per risolvere la maggior parte dei disturbi legati alla menopausa permettendo alla donna di godersi a pieno la propria vita senza stravolgimenti di sorta.

Questa accettazione, come visto dipende da fattori psicologici, per cui in tutti i casi in cui una donna abbia difficoltà nell’ingresso in questa meravigliosa fase della vita è fondamentale un aiuto psicologico.

Un aiuto psicologico che aiuti la donna a ridiscutere i propri costrutti rigidi, superare eventuali tabù e responsabilizzarsi verso la cura della propria persona in maniera attiva, in modo di godersi appieno quello che potrebbe, senza dubbio, essere il periodo più bello della propria vita.

                                                                                                                                                                                          Yuri Canfora, Psicoterapeuta

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Ci avviciniamo all’estate e quindi a temperature più alte. Esattamente il periodo in cui soprattutto molte donne lamentano il disagio delle gambe gonfie.

In effetti la vasodilatazione indotta dal caldo produce un ristagno negli arti inferiori o una difficoltà di drenaggio da parte del sistema linfatico.

I motivi di questa problematica, peraltro diffusa, possono essere tanti: il sovrappeso, la scarsa tonicità muscolare o la scarsa attività muscolare. Ma è sempre opportuno tener conto dei fattori familiari e quindi valutare quali possono essere le componenti genetiche.

Questo significa non avere un approccio sintomatologico ma di inquadramento generale in maniera da affrontare la condizione in un’ottica di prevenzione e cura a 360°. Spesso verifichiamo una predisposizione genetica che può poi essere aggravata da abitudini o concomitanze negative (come l’uso di portare i tacchi alti, un’ipotonia muscolare che non favorisce il ritorno venoso, errori alimentari).

Per la comprensione corretta occorre indagare altri sintomi e co-morbilità (come tendenza alla stipsi, tendenza alle emorroidi, tendenza alla fragilità capillare) frequentemente presenti. Ciò avvalora la necessità di un trattamento che tenga conto delle complessive condizioni cliniche: quindi interventi di stimolo epatico e di miglioramento della funzionalità gastro-instestinale per eliminare adeguatamente le tossine e una dieta ricca di antiossidanti (frutti rossi, fragole, alimenti crudi ad alto contenuto di potassio, succo di ribes rosso, succo di ribes nero, succo di uva rossa) con la quale operiamo un rinforzamento della permeabilità capillare e del trofismo del microcircolo, quindi del drenaggio linfatico.

Nello stesso senso risultano estremamente utili nutraceutici a base di ribes rosso, uva rossa, flavonoidi che permettono un miglioramento del trofismo del microcircolo.

Il piano alimentare BMS (Sistema Metabolico Bruni) è in questi casi un piano molto drenante, che privilegia la carne al pesce, che prevede una ricca integrazione di omega 3. Sostanzialmente otteniamo così una riduzione del carico renale e un miglioramento del trofismo generale.

Quando c’è scarsa tonicità muscolare si rivela molto efficace l’integrazione con un pool di amminoacidi essenziali che permettono di ripristinare bene e in tempi rapidi il tessuto muscolare.

Si osserva spesso che la problematica di cui ci stiamo occupando è una sorta di male della nostra epoca. È infatti purtroppo vero che conduciamo tante volte una vita troppo sedentaria che certamente non agevola alcun aspetto della funzionalità e dell’efficienza del nostro organismo. Possiamo e dobbiamo prenderne atto e insistere affinché un adeguato livello di attività fisica entri nelle consuetudini di tutti. Insisto però sugli aspetti genetici perché, al di là delle linee guida sicuramente valide in via generale, un intervento mirato, specifico e risolutivo è possibile quanto più conosciamo le peculiarità metaboliche della persona.

Un esempio su tutti può chiarire meglio: un test genetico può rivelarci un eccessivo assorbimento degli zuccheri; se a questo, magari inconsapevolmente, aggiungiamo anche un’alimentazione ad alto indice glicemico, l’eccessivo ristagno è inevitabile. Ecco che in questo caso si rende necessario agire con un’alimentazione appropriata che abbia un carico glicemico ben calibrato.

Ogni occasione è davvero buona per ribadire che le risposte si trovano sempre in una visione d’insieme puntuale ed approfondita e che il “rimedio” al sintomo non è mai una risposta esauriente.

 

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Ancora qualche informazione...

Ecco alcune delle domande riccorrenti che ti aiuterrano a capire meglio il Sistema Metabolico Bruni (BMS). Se preferisci ricevere informazioni più specifiche invece, puoi scrivere una mail cliccando qui.

F.A.Q.

Il Sistema Metabolico Bruni (BMS) è il risultato di oltre 10 anni di studi in nutrizione funzionale, nutrigenetica e cronobiologia.
L'incontro e la sintesi di questi tre importanti settori della nutrizione e della biologia, si fondono in BMS, in maniera estremamente efficace e pratica.
BMS vede la luce nel 2018 grazie alla stretta collaborazione tra il Dott. Bruni, nutrizionista ed il Dott. Renzi, esperto informatico.

BMS è rivoluzionario nel campo della nutrizione applicata, poiché è in grado di elaborare una moltitudine di parametri clinici e variabili genetiche per tradurli in un percorso di educazione nutrizionale estremamente personalizzato, altamente scientifico efficace e semplice per il paziente.
BMS è l'unico metodo che elabora i seguenti dati per tradurli in un percorso nutrizionale straordinariamente efficace e pratico:

- Parametri clinici
- Parametri genetici
- Potere terapeutico dei singoli alimenti
- Potere terapeutico delle combinazioni alimentari
- Ciclicità nell'assunzione di specifiche categorie alimentari
- Cronobiologia

BMS è in grado di elaborare sequenze nutrizionali settimanali e mensili per controllare al meglio le risposte metaboliche ed ormonali della persona. Sulla base delle informazioni cliniche inserite dall'utente e rispetto ai dati ottenuti dal test genetico-BMS, si elaborano sequenze nutrizionali estremamente personalizzate.

Le combinazioni alimentari proposte in BMS e la loro precisa collocazione temporale permettono un eccellente controllo degli ormoni e dei fattori metabolici che controllano il senso di fame, alcuni esempi, Leptina, Grelina, Insulina, Glucosio, Cortisolo, Melatonina, Serotonina.

BMS elabora il percorso di educazione nutrizionale sulla base delle reali condizioni cliniche del momento.
BMS si adegua continuamente ai cambiamenti metabolici della persona e lo guida attraverso un percorso nutrizionale estremamente dinamico, personalizzato che diventerà nel tempo un vero e proprio modello alimentare personalizzato.

BMS elabora e sintetizza una moltitudine di informazioni che l'utente andrà ad inserire nelle diverse schede conoscitive.
Alcuni esempi: tutte le patologie in atto o pregresse, tipo di lavoro svolto, se sei uno sportivo e che tipo di sport pratichi, se hai intolleranze alimentari o allergie alimentari, qual è la qualità del sonno, come è la tua funzione intestinale, se soffri di disturbi dell'andamento glicemico, in una donna qual è la condizione ormonale e tanti altri dati. Inoltre ovviamente se effettui il test genetico BMS, sarà in grado di elaborare i tuoi dati genetici con la tua condizione clinica.

Il metodo BMS è stato già adottato da migliaia di pazienti, ma solo nel 2018 fa la sua comparsa come servizio on-line. Se vuoi leggere le recensioni dei pazienti e i risultati ottenuti puoi andare nella sezione dedicata cliccando QUI.

Il test genetico BMS elaborato, dal famoso genetista Dott. K.Grimaldi, prende in considerazione i geni che controllano il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi, numerosi geni che controllano il metabolismo dei radicali liberi e la riparazione del DNA, i più importanti geni che regolano i processi infiammatori dell'organismo, il metabolismo dell'acido folico, della Vit. D, della sensibilità al sale, della caffeina, il gene che controlla il metabolismo dell'alcool, la sensibilità al nichel, la predisposizione alla celiachia, la metabolizzazione del lattosio e i geni del comportamento alimentare. Un test genetico estremamente completo ad un costo incredibilmente contenuto.

L'analisi genetica viene effettuata in un laboratorio altamente specializzato in analisi genetiche: GENETICLAB.

Assolutamente no. Tutti i test genetici si effettuano una sola volta nella vita in quanto il suo risultato non può mai cambiare nel tempo. Questo è uno dei tanti vantaggi che comporta eseguire il Test Genetico BMS.

Assolutamente no. Puoi tranquillamente iniziare a seguire il metodo BMS con un percorso di educazione alimentare estremamente personalizzato, in seguito quando lo riterrai opportuno, magari sceglierai di effettuare il test del DNA BMS per conoscere le caratteristiche fondamentali ed uniche del tuo metabolismo.